MATTEO STARRI | WE ARE SOCIAL ITALIA

Lo scenario digital in Italia nel 2019

  • 5,11 miliardi di utenti mobile al mondo, un incremento di oltre 100 milioni (+2%) rispetto all’anno precedente;
  • 4,39 miliardi di utenti internet al mondo, un incremento di oltre 366 milioni (+9%) rispetto all’anno precedente;
  • 3,48 miliardi di utenti social, un incremento di oltre 288 milioni (+9%) rispetto all’anno precedente; di questi, 3,26 miliardi di utenti che accedono alle piattaforme social da mobile, un incremento di 297 milioni (+10%) rispetto all’anno precedente.

Internet

Sono quasi 55 milioni gli italiani ad accedere ad internet, vale a dire oltre 9 su 10, in forte incremento. Si è inoltre registrata un’ulteriore crescita di utenti di piattaforme social, ora 35 milioni, +2,9% rispetto all’anno precedente, con ben 31 milioni di persone attive su queste piattaforme da dispositivi mobili, un incremento del 3,3%.

Dal punto di vista della fruizione, rimangono veri diversi dei risultati già registrati nel 2018: passiamo oltre 6 ore al giorno connessi (di cui circa un terzo sui social) contro le meno di 3 in cui guardiamo la tv (lineare e non). Quasi 9 persone su 10 (l’88%) accedono ad internet almeno una volta al giorno: in breve, 6 ore al giorno, tutti i giorni, quasi tutti.

Importantissimo lo stream di contenuti: il 92% degli italiani infatti guarda video online (il 43% effettua streaming da tv connesse). Anche il mondo gaming è assolutamente da non sottovalutare: un italiano su 6 gioca in modalità streaming live, mentre l’11% guarda altri gamers giocare online, il 5,4% in relazione a campionati di e-sports.

Prende piede anche la tecnologia voice: il 2018 ha visto il rilascio sul mercato italiano sia di Google Home, in Marzo, sia di Amazon Echo, in Ottobre. Il risultato? Quasi un italiano su tre (30%) utilizza regolarmente le funzioni di ricerca vocale o comandi vocali.

Social

Sono oltre 35 milioni gli italiani attivi sulle piattaforme social31 milioni da mobile. Il 98% di questi è user almeno su base mensile, e partecipano attivamente tre italiani su 4. Il tempo speso su base quotidiana è di poco inferiore alle 2 ore.

YouTube e Facebook (sia come piattaforma, sia soprattutto come ecosistema in senso più ampio, includendo quindi WhatsAppMessengerInstagram) continuano a dominare il panorama delle piattaforme social più utilizzate nel nostro paese. Vale comunque un principio di differenziazione già registrato negli anni scorsi: abbiamo infatti in media profili su oltre 7 piattaforme social diverse.

Fuori dai “big 2” non sorprende vedere Twitter e LinkedIn su cui sono attivi rispettivamente il 32% e 29% della popolazione italiana, mentre verticalità come Snapchat (utenza più giovane) e WeChat (fortissimo sulla comunità cinese) si attestano entrambe di poco sopra il 10%.

All’interno dell’ecosistema Facebook la fascia d’età 25-34 risulta essere la più presente, seguita da quelle 35-44 e 45-54, dato su cui influisce sicuramente la fortissima penetrazione di WhatsApp come piattaforma di messaggistica regina in Italia.

Dall’analisi dei punti sovraccitati è evidente come l’Italia sia un paese i cui utenti internet e in particolare social cerchino in essi svago e divertimento, su molte piattaforme diverse (7,4 in media) e per molto tempo (6 ore online, quasi 2 sui social, ogni giorno). Per le marche è (e sarà sempre più) fondamentale in primis conoscere queste persone al fine di apprenderne i pattern comportamentali in continua evoluzione, e quindi raggiungerle con un approccio strategico alla distribuzione che sia in grado di soddisfare le esigenze degli utenti stessi: contenuti ed esperienze che stimolino conversazione e non vengano percepiti come interruzione.

Un esempio su tutti in questo senso è l’esplosione del formato stories che abbiamo visto nel 2018. Si tratta di un fenomeno che non è destinato a fermarsi (di cui parliamo anche nei nostri We Are Social Trends 2019), e su cui le marche potranno sperimentare in creatività.

Mobile

Sono quasi 86 milioni le connessioni mobili, vale a dire circa una e mezza per ciascuno di noi, la stragrande maggioranza prepagate e a banda larga (3g o superiore).

L’87% degli italiani utilizza device mobili per attività di messaggistica, mentre lato intrattenimento la fruizione di contenuti video da mobile interessa 4 italiani su 5 e il gaming un italiano su due.

E-commerce

Interessanti anche i dati relativi all’e-commerce: due italiani su tre effettuano acquisti o pagamenti online, e il 42% l’ha fatto da dispositivi mobili.

Le categorie merceologiche più in crescita in questo senso sono quelle relative al cibo e alla cura della persona (+18%) e arredamento ed elettrodomestici (+16%).

La quota di spesa su e-commerce sul totale retail si attesta intorno al 4%, con transazioni “provenienti” da e-wallet pari a quasi un terzo del totale e-commerce e 2% del totale retail in store.

A livello globale

Anche sul piano globale continua ininterrotta la crescita della popolazione connessa: i 4,39 miliardi di persone registrati quest’anno sono più del doppio dei 2,08 miliardi del nostro primo Global Digital report del gennaio 2012. Non male per il web, che quest’anno spegne 30 candeline.

Non sono naturalmente cambiati solo i tassi di utilizzo, ma anche le modalità: 6 ore e 42 minuti è infatti il tempo che l’utente medio spende online ogni giorno, leggermente in calo rispetto all’anno scorso (-7 minuti, ma è comunque più di un quarto di ogni giornata) legato in parte all’utilizzo ancora limitato che ne possono fare i nuovi utenti, mentre i “veterani” e i nativi lo utilizzano anche più di 100 volte al giorno. Un rapido calcolo ci porta quindi a prevedere che nel 2019 staremo collettivamente online per 1,2 miliardi di anni.

Non solo tanto tempo ma anche tanto video (e content streaming in generale, soprattutto gaming), in continuità rispetto alla crescita già registrata l’anno scorso, il tutto coadiuvato anche da un miglioramento delle performance di velocità delle connessioni sia fisse sia mobili.

La crescita delle piattaforme social è ancora fortissima: oltre 2 miliardi di persone si sono iscritte dal 2012, e sono anche “maturate”, con la fascia intorno ai 30 anni ormai la principale componente e più utenti sopra i 55 che sotto i 18.